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Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

LE MIE STORIE

LA CASCINA

C'era una volta una cascina in mezzo ai boschi,
si saliva per una stradina ripida in mezzo ai castagni ed ai pini e...arrivati in cima, davanti agli occhi si presentava uno spettacolo stupendo: un immenso pianoro con un laghetto alimentato da una sorgente, pieno di trote e di girini, da cui usciva un ruscello che attraversava una pineta e delle rive lungo le pendici della montagna, dove un tempo veniva coltivata la vite.
La cascina era a due piani, tutta bianca con annesso un casotto con il forno a legna, un faggio enorme di fronte ed una fila di tigli profumati lungo un sentiero che scendeva nel prato.
Non si sentiva alcun rumore, l'aria era pulita e l'acqua limpida e cristallina si ricavava da un pozzo.
Non c'era corrente elettrica, nè gas, nè telefono...si usavano le batterie per la luce ed una volta alla settimane si ricaricavano col generatore.
Il riscaldamento era a legna con un grosso camino sempre scoppiettante in mezzo al salone rivestito di perline ed una stufa "economica" su cui cucinare il cibo.
Nella pineta c'era una stalla dove viveva un cavallo bianco di nome Ulisse con due pecore: Principessa e Pasquetta ed una capretta tibetana chiamata Penelope e detta Penny.
Nel pollaio c'erano le galline ed un oca-cigno di nome Giulietta.
I cani erano quattro: Chicca, Simba, Zora e Mara e i gatti tre: Violetta, Ciclamino e la figlia Pallina.
C'erano anche una coppia di pavoni, un pappagallo ed un merlo indiano e due tacchini.
Le giornate passavano veloci lassù ed un bel giorno arrivò Camilla, una capra tutta nera, che dopo qualche mese partorì Carlotta una capretta bianco-nera, mentre un'altra caprettina di nome Fata venne adottata ed allattata col biberon.
Qualche settimana priam di Natale, un piccolo asino salvato dal macello e battezzato Biagio, fu trasportato alla cascina con una jeep.....purtroppo, mentre scendeva, gli si impigliò un piede nello sportello posteriore e si procurò una frattura....Venne subito soccorso e steccato, ma il legno usato gli procurò una ferita e così il poverino prese il tetano....I suoi padroni fecero di tutto per curarlo e salvarlo ma il suo destino era un altro, infatti la mattina seguente il giorno dell'Epifania se ne andò per sempre, lasciando tutti nelle più profonda cospernazione.
In quel periodo la neve era scesa copiosa ed aveva coperto tutta la proprietà rendendo il paesaggio, un paesaggio da fiaba...tutto era bianco ed immacolato, il silenzio regnava sovrano e gli uccellini venivano fin sulla porta di casa a cercare le briciole di pane.
Il pane, profumatissimo, si faceva alla domenica nel forno a legna.
Passarono 2 mesi e la notte del 9 marzo, con un vento che imperversava fortissimo, scoppiò un terribile incendio che bruciò tutta la montagna.
Le fiamme altissime circondarono la cascina, suonarono le campane giù in paese e tutte le persone volenterose con i vigli del fuoco, corsero ad aiutare a tenere lontano le fiamme dalla casa e dalla stalla.
Il caldo era insopportabile, l'aria irrespirabile e si passò tutta la notte a domare l'incendio che, verso i primi bagliori dell'alba, si spense..
Grazie all'aiuto di queste persone altruiste, la cascina rimase indenne, ma tutto attorno era carbinizzato..
Dopo neanche una settimana ritornò ancora la neve ed il bianco nascose il nero della montagna....e nevicò,ed ancora nevicò, fino a che la neve raggiunse i 90 centimetri di altezza...
Lo scenario era completamente cambiato, ma il disagio "no"....il pozzo si prosciugò e l'acqua venne a mancare e dovette essere trasportata fin lassù nei bidoni con una jeep della "protezione civile"....ancora una volta l'aiuto dei volontari risultò determinante.
Finalmente smise di nevicare ed il sole riapparve nel cielo azzurro e piano, piano sciolse la neve...l'acqua ritornò a riempire il pozzo
e la primavera bussò alle porte...il prato rinverdì, i fiori sbocciarono, le piante misero di nuovo le foglie, gli animali ripresero a pascolare, l'aria si intiepidì e proprio in quel periodo arrivò un altro ospite: un'asinella anche lei destinata al macello. Le fu dato nome Giorgina. A Giorgina si aggregò un pony shetland che si chiamava Pony...i due strinsero subito amicizia, tanto che, dopo 12 mesi nacque un bardotto che, però, morì soffocato durante il parto.
....e giunse l'estate, il tempo del fieno e delle lucciole.
Le notti erano calde, il cielo pieno di stelle e la luna brillando alta nel cielo, illuminava tutto a giorno.
Il silenzio era rotto solo dal verso di qualche uccello notturno e dal fruscìo degli animaletti del bosco.
Le camere erano inondate dal profumo del fieno appena tagliato e sistemato nel fienile, mescolato al buon odore della legna accatastata nella legnaia e preparata per l'inverno seguente.
Di giorno il sole picchiava forte, ma il faggio davanti alla cascina faceva ombra con le sue foglie e permetteva di dondolarsi sull'amaca al fresco.
Gli animali pascolavano nel prato e si abbeveravano nel laghetto dove, nel frattempo, erano nate le rane...i due tacchini partivano tutte le mattine verso la montagna e tornavano nel pomeriggio inoltrato con il becco viola per la grande scorpacciata di mirtilli...il cavallo si grattava contro le piante di prugne e di pesche per far si che queste cadessero a terra e così lui e gli altri equini potessero mangiarsele tutte.
Le api laboriose riempivano le cellette di buon miele, i cani si tuffavano nel laghetto per trovare un po' di refrigerio, i gatti invece sonnecchiavano pigramente tutto il giorno, mentre il pavone si divertiva a fare la ruota per mostrare a tutti la bellezza delle sue piume.
Ma anche l'estate passò e venne l'autunno, le foglie incominciarono a cadere, il bosco cambiò colore, il paesaggio sembrò diventare un quadro dipinto dalla natura, arrivò il tempo delle castagne e le giornate si accorciarono sempre di più e giunse così l'ora di accendere la stufa e di prepararsi per l'inverno imminente.........
....e così le stagioni si susseguirono e la vita della cascina continuò ancora per tanti anni...gli animali vissero felici e contenti con i loro padroni, mentre tutto intorno la natura continuava il suo corso.....passavano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, le gioie ed i dolori, le preoccupazioni e le soddisfazioni....era la ruota della vita che continuava a girare ed impartiva le sue lezioni nel bene e nel male a tutti indistintamente, esseri umani ed animali...............