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Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

sabato 21 gennaio 2012

Che significa essere poveri


Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini
 Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
... - Che mi dici della tua esperienza ?
 - Bene – rispose il bambino.
Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre
 1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
 2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
 3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
 4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
 5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
 6 – Che noi ascoltiamo CD... Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali...
 ...tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
 7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
 8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme... Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
 9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio. Alla fine il figlio conclude
 - Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio
- E ci preoccupiamo sempre di AVERE , AVERE E AVERE SEMPRE DI PIU’, invece di preoccuparci unicamente di ESSERE.

 tratto da: Il nido dell'aquila

fonte

sabato 14 gennaio 2012

Tanti auguri Lory!

Ho appena saputo del tuo compleanno!
Apro questo post per farti giungere i  miei più cari e sentiti auguri carissima amica!
Un abbraccio!










domenica 8 gennaio 2012

Un racconto per riflettere


Una giovane coppia di sposi novelli
andó ad abitare in una zona
molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffé,
la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra,
che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.

Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo...
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!

Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento
si ripeterono varie volte,
mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò
nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime,
e disse al marito:
Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto vedere come si fa?

Il marito le rispose: Nessuno le ha fatto vedere;
semplicemente questa mattina,
io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi,
ho pulito i vetri della nostra finestra !

Prima di criticare,
probabilmente sarà necessario osservare
se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore
per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino....

dal web

Lo sfruttamento delle galline ovaiole

Post pubblicato su "La Lanterna"
Vi invito ad andare a dare un'occhiata
penso che sia giusto che si sappia a quali sofferenze vengono sottoposti gli animali.
Animali sfruttati e poi uccisi solo per il lurido interesse.
La maggior parte delle persone non è a conoscenza di parecchie cose, non è abituata a farsi delle domande, si dà tutto per scontato, invece penso che sia giusto diffondere come stanno veramente le cose, poi ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma almeno le farà consapevolmente e non solo perchè "è normale fare così" o "si è sempre fatto".


CLICCA QUI SOTTO

mercoledì 4 gennaio 2012

Storia della Befana



La Befana è nel nostro immaginario una vecchietta che porta doni ai bambini la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Le sue origini sono frutto di credenze popolari e tradizioni cristiane.
La Befana infatti porta i doni in ricordo di quelli offerti al Bambino Gesù dai Re Magi. La sua rappresentazione è ormai la stessa da tempo quasi infinito: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto assortito da coloratissime toppe.


La filastrocca a lei dedicata descrive bene il suo abbigliamento:
" La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana! "

La notte tra il 5 ed il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, passa sopra i tetti delle case e, calandosi dai camini, distribuisce nelle calze lasciate appese dai bambini, giocattoli, cioccolatini e caramelle.
Non mancano comunque carbone e cenere per chi ha fatto troppi capricci durante l'anno.
E' tradizione lasciare alla Befana un piattino con un mandarino o un'arancia con un bicchiere di vino in modo che si possa rifocillare.

Il mattino successivo insieme ai regali i bambini troveranno il pasto consumato e l'impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

Anticamente la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta a essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.
Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.

fonte