Translate

Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

venerdì 30 settembre 2011

Mattino d'autunno



Che dolcezza infantile 
nella mattinata tranquilla.
 C'è il sole tra le foglie gialle 
 e i ragni tendono fra i rami
 le loro strade di seta.
(F.G. Lorca)

martedì 27 settembre 2011

La vecchia signora scorbutica



Sul tavolino da notte di una vecchia signora ricoverata in un ospizio per anziani, il giorno dopo la sua morte, fu ritrovata questa lettera. Era indirizzata al­la giovane infermiera del reparto.
«Cosa vedi, tu che mi curi? Chi vedi, quando mi guardi? Cosa pensi, quando mi lasci? E cosa dici quando parli di me?
Il più delle volte vedi una vecchia scorbutica, un po' pazza, lo sguardo smarrito, che non è più com­pletamente lucida, che sbava quando mangia e non risponde mai quando dovrebbe.
E non smette di perdere le scarpe e calze, che do­cile o no, ti lascia fare come vuoi, il bagno e i pasti per occupare la lunga giornata grigia.
È questo che vedi!
Allora apri gli occhi. Non sono io.
Ti dirò chi sono.
Sono l'ultima di dieci figli con un padre e una ma­dre. Fratelli e sorelle che si amavano.
Una giovane di 16 anni, con le ali ai piedi, so­gnante che presto avrebbe incontrato un fidanzato. Sposata già a vent'anni.
Il mio cuore salta di gioia al ricordo dei propositi fatti in quel giorno.
Ho 25 anni ora e un figlio mio, che ha bisogno di me per costruirsi una casa.
Una donna di 30 anni, mio figlio cresce in fretta, siamo legati l'uno all'altra da vincoli che dureranno. Quarant'anni, presto lui se ne andrà. Ma il mio uo­mo veglia al mio fianco.
Cinquant'anni, intorno a me giocano daccapo dei bimbi.
Rieccomi con dei bambini, io e il mio diletto.
Poi ecco i giorni bui, mio marito muore. Guardo al futuro fremendo di paura, giacché i miei figli sono completamente occupati ad allevare i loro.
E penso agli anni e all'amore che ho conosciuto. Ora sono vecchia. La natura è crudele, si diverte a far passare la vecchiaia per pazzia. Il mio corpo mi lascia, il fascino e la forza mi abbandonano. E con l'età avanzata laddove un tempo ebbi un cuore vi è ora una pietra.
Ma in questa vecchia carcassa rimane la ragazza il cui vecchio cuore si gonfia senza posa. Mi ricordo le gioie, mi ricordo i dolori, e sento daccapo la mia vita e amo.
Ripenso agli anni troppo brevi e troppo presto pas­sati. E accetto l'implacabile realtà "che niente può durare".
Allora apri gli occhi, tu che mi curi, e guarda non la vecchia scorbutica... Guarda meglio e mi vedrai».

Quanti volti, quanti occhi, quante mani incrocia­mo, ogni giorno. Che cosa guardiamo? Le rughe, le ostilità, i dubbi, le durezze. Se imparassimo invece a guardare i sogni, i palpiti, gli amori spesso così accuratamente nascosti?
- di Bruno Ferrero

domenica 25 settembre 2011

Dedicato a Rosetta


Ho ricevuto queste simpatiche immagini dedicate all'autunno ed ho subito pensato a te, accettale con tanto affetto...un abbraccio!
 
 


























L'Autunno e ' arrivato..

Goditi i piaceri dell'autunno.

Quando le foglie si colorano
e dolcemente cadono dagli alberi,
Tra lume di candela la sera
accoccolati ....




























venerdì 23 settembre 2011

NON SI è MAI VISTO...

EVOLUZIONE VEGETARIANA Associazione Vegetariana Animalista Associazione di Volontariato Onlus affiliata all’EVU via Cesena 14 Roma 00182 tel. 06 7022863 – 3339633050 c.c.p.n. 58343153; c.f.n. 97365030580 In collaborazione con ABIN (Associazione Bergamasca di Igiene Naturale) www.vegetariani-roma.it; www.universalismo.it; www.medicinanaturale.biz

NON SI E’ MAI VISTO… Franco Libero Manco

Non si è mai visto un animale uccidere un altro animale per il piacere di causare morte e sofferenza, né si è mai visto un animale torturare o fare esperimenti su un altro animale. Non si è mai visto un animale trascinare al massacro un branco di suoi simili contro altri animali, né si è mai visto un animale organizzare stermini di massa. Non si è mai visto un animale sottomettere, schiavizzare un altro animale, né si è mai visto un leone, una iena o uno sciacallo stuprare un cucciolo indifeso. Non si è mai visto un animale bruciare un altro animale perché non apparteneva al suo gruppo, né si è mai visto un animale incendiare una foresta. Non si è mai visto un animale imprigionare altri animali, allevarli in gabbie per farne pasto quotidiano; né si è mai visto un animale spellare un altro animale per il piacere di mettersi addosso le sue pelli. Queste sono “prerogative” umane non dell’animale, la vera bestia feroce di cui aver paura. “Ma l’uomo è “superiore” agli animali”, e da questo gli viene il diritto a comportarsi in modo disumano. L’uomo è “superiore” perché costruisce ponti, grattacieli o bombe nucleari? La sua tecnologia, che sta portando il Pianeta sull’orlo del disastro ecologico, genera inquietudine e terrore. L’uomo è “superiore” perché usa il computer o il cellulare? E che se ne fa il delfino o il cane di un computer o di un cellulare? Hanno a disposizione strumenti ben più sofisticati e potenti. L’uomo è superiore “perché” sa comporre brani musicali: l’uccello no? sa costruire meccanismi complessi: il ragno no? è capace di atti di eroismo: il cane no? L’uomo è dotato dei 5 sensi: gli animali non lo sono? L’istinto dell’animale offusca ogni intelligenza umana. “Nelle vene dell’uomo scorre sangue rosso e vermiglio”: Lo stesso sangue che scorre nelle vene degli animali. “L’uomo ha la stupefacente possibilità di procreare, dar la vita ad un altro suo simile”. Qualunque animale è in grado di fare altrettanto, dalla balena all’insetto. “Ma l’uomo ha un anima”! E’ dunque la presenza dell’anima che rende l’uomo il peggiore di tutte le creature? “Vi sono cose più importanti che interessarsi di animali”. La cosa più importante dell’universo è la Vita, quindi tutto ciò che si oppone alla vita è la cosa peggiore della creazione. La cosa più necessaria e urgente per l’uomo è avere una coscienza umana più giusta e solidale. E’ tempo di superare questa rovinosa mentalità antropocentrica che oltre a giustificare la violenza su ogni essere non umano inclina gli uomini alla logica della sopraffazione del più debole e ad ogni crimine anche nei confronti del suo stesso simile. Ogni essere vivente ha la sua sacralità e va rispettato perché sacra è la vita che egli racchiude. E’ tempo di superare la distinzione tra sofferenza umana e sofferenza dell’animale, tra vita degli uomini e quella degli atri viventi. L’innocenza dell’animale, la sua semplicità, la sua lealtà, la sua mitezza, il suo spontaneo fuggire da ogni gratuita ingiusta violenza, sono mete ancora da raggiungere da tutta quella parte di umanità che si ritiene civile ed evoluta, superiore agli animali.


23 settembre: equinozio d'autunno

 
» Inizia l'autunno nell'emisfero boreale e la primavera in quello australe.
» Al polo Nord inizia la notte polare, mentre al polo Sud il giorno polare.
» La durata del giorno e quella della notte sono uguali.
» Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Ovest e passa per l'equatore celeste (punto della Bilancia).





Il 23 settembre ha luogo l'equinozio d'autunno, al quale presiede l'Arcangelo Michele. Il sole entra nel segno della Bilancia, dando così inizio a un nuovo ciclo.

I frutti cadono dagli alberi, abbandonano i loro involucri, mentre i semi vengono selezionati per essere consumati o conservati; più tardi essi saranno piantati nella terra affinché il ciclo ricominci. Ma questo lavoro di separazione, di cernita che si fa in natura non riguarda unicamente la vegetazione: esso concerne anche l'essere umano.
Come il frutto si separa dall'albero e il seme dal frutto, l'anima si separa dal corpo.
Il corpo corrisponde all'involucro e l'anima al seme che viene seminato in alto, in Cielo. Il giorno in cui sarà maturo, il frutto che è l'uomo non dovrà cadere in terra come il seme di una pianta, ma volarsene verso il Cielo. 

E l'autunno è il periodo nel quale deve avvenire questa separazione di cui parla Ermete Trismegisto quando dice: «Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità». Separare il sottile dal denso vuol dire separare lo spirituale dal materiale. Durante l'autunno tale processo di separazione si realizza in tutta la natura per preparare la nuova vita. Come l'Arcangelo Michele viene a separare l'anima dal corpo, così l'Iniziato lascia morire in sé una materia per liberare la vita. L'Arcangelo Michele separa l'anima dal corpo perché l'anima deve viaggiare, visitare altri mondi dello spazio e non rimanere eternamente sulla terra.
La separazione è una legge della vita. Ecco quindi che cosa dobbiamo imparare dall'Arcangelo Michele: la selezione, il discernimento, l'apprendere a separare il puro dall'impuro, l'utile dall'inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva. E la causa di tutte le sventure è proprio la mancanza della capacità di discernimento.

Le forze presiedute dall'Arcangelo Michele sono forze di equilibrio, di giustizia, quindi di discernimento tra il buono e il cattivo in vista di liberare ciò che è bene e di trasformare ciò che è male. Ma il bene e il male sono così strettamente uniti che non li si può separare prematuramente senza provocare lacerazioni. L'arte di separare i contrari è la più difficile che ci sia; ed è in natura che gli Iniziati si sono istruiti in quest'arte. Non è facile separare la noce dal suo mallo, ma la natura sa come farlo: essa lascia maturare il frutto, il mallo si apre da solo e la noce si libera. Lo stesso dicasi per il bimbo nel ventre di sua madre: esso è strettamente collegato alla madre e non lo si può strappare prematuramente, altrimenti sarebbe la morte per entrambi. Se invece si aspetta, il frutto giunge a maturazione e, a quel punto si può recidere il legame che univa la madre e il bambino. Questa separazione è il simbolo della maturità. Vi ricordate della parabola del Vangelo sulla zizzania e sul buon grano?

Il tempo della mietitura è quello in cui i frutti sono maturi. Bisogna quindi aspettare quel momento per separare il male dal bene, e tale separazione sarà operata dall'Arcangelo Michele.
Sarà l'Arcangelo Michele colui che rivestirà il ruolo principale nella purificazione della terra. Nel corso dei secoli, una moltitudine di esseri nocivi hanno riversato sulla terra un'immensa quantità di forze distruttrici, forze che si sono accumulate in un serbatoio prendendo la forma di un mostro chiamato Drago o Serpente. E' lui quello di cui si dice che... seduce le nazioni, porta fuori strada i figli di Dio e provoca tutte le sventure dell'umanità. Questa egregora è di una potenza smisurata. Solo l'Arcangelo Michele è in grado di vincere quest'egregora.
Con l'aiuto del suo esercito, realizzerà ciò che da secoli le moltitudini implorano.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

lunedì 19 settembre 2011

Buon inizio di settimana a tutte voi!



«Voi dite spesso: "Darei volentieri, ma soltanto a chi merita" Le piante del vostro frutteto non dicono questo, nè il gregge del vostro pascolo. Essi danno per poter vivere; se trattenessero morrebbero»
(Gibran)

sabato 17 settembre 2011

Buon sabato!



La vita non è un cammino semplice e lineare lungo il quale possiamo procedere liberamente e senza intoppi, ma piuttosto un intricato labirinto attraverso il quale dobbiamo trovare la nostra strada, spesso smarriti e confusi, talvolta imprigionati in un vicolo cieco, ma sempre se abbiamo fede, si aprirà una porta: forse non quella che ci saremmo aspettati, ma certamente quella che alla fine si rivelerà la migliore per noi! 
(A.J. Cronin)

mercoledì 14 settembre 2011

La Foresta

 
Durante le vacanze, un uomo era uscito a passeggio in una foresta che si estendeva ai margini del villaggio dove si trovava. Errò per un paio d'ore e si perse. Girò a lungo nel tentativo di trovare la strada per tornare al villaggio, provò tutti i sentieri, ma nessuno lo portava fuori dalla foresta.
Improvvisamente si imbatté in un'altra persona che come lui stava camminando nella foresta e gridò: «Grazie a Dio c'è un altro essere umano. Mi può indicare la strada per tornare in paese?».
L'altro uomo gli rispose: «No, purtroppo anch'io mi sono perso. Ma c'è un modo per poterci essere d'aiuto: è quello di dirci quali sentieri abbiamo già provato inutilmente. Questo ci aiuterà a trovare quello che ci porterà fuori».


Un giorno, in un bosco molto frequentato scoppiò un incendio. Tutti fuggirono, presi dal panico. Rimasero soltanto un cieco e uno zoppo. In preda alla paura, il cieco si stava dirigendo proprio verso il fronte dell'incendio. «Non di là!» gli gridò lo zoppo. «Finirai nel fuoco!».
«Da che parte, allora?» chiese il cieco. «Io posso indicarti la strada» rispose lo zoppo «ma non posso correre. Se tu mi prendi sulle tue spalle, potremmo scappare tutti e due molto più in fretta e metterci al sicuro».
Il cieco seguì il consiglio dello zoppo. E i due si salvarono insieme.

Se sapessimo mettere insieme le nostre esperienze, le nostre speranze e le nostre delusioni, le nostre ferite e le nostre conquiste, ci potremmo molto facilmente salvare tutti.

( Autore: Bruno Ferrero - Libro: C'è Qualcuno Lassù 
Casa Editrice: ElleDiCi)

domenica 11 settembre 2011

Buona domenica!


Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.

Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla pelle,

sentire gli odori delle cose,

catturarne l’anima.

Perché lì c’è verità,

lì c’è dolcezza,

lì c’è sensibilità,

lì c’è ancora amore.

-Alda Merini-