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Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

mercoledì 23 febbraio 2011

Il cavallo




Il cavallo (Equus caballus Linneo 1758), è un mammifero ungulato di grossa taglia. Appartiene al genere Equus, unico della famiglia Equidae. Studi archeologici rivelano una domesticazione più tarda rispetto ad altri animali, all'incirca verso il V millennio a.C. nelle steppe orientali dell'Asia, mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. Si suppone che la domesticazione sia avvenuta a partire da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche, il Tarpan. Viene utilizzato come animale da sella, da tiro, da soma, da carne e, recentemente, come animale d'affezione. È in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado.

Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.

I cavalli si dividono in dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi. Il tipo dolicomorfo comprende le "razze leggere da sella" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.); il tipo mesomorfo comprende le "razze da sella" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.); il tipo brachimorfo comprende le "razze pesanti" (cavalli da tiro, Avelignese, ecc.).

I presunti progenitori del cavallo sono apparsi sulla Terra circa 55 milioni di anni fa'. Gli evoluzionisti hanno una buona conoscenza del processo evolutivo che ha portato alla specie attuale, dato che si sono trovati vari resti. Gli studi sui fossili dimostrano che il probabile progenitore dell'odierno cavallo era il Hyracotherium, d'altezza non superiore a 30–40 cm al garrese e con arti di almeno 4 dita; il suo habitat naturale era la foresta ed aveva una dentatura tipica degli onnivori. Durante il processo evolutivo, i suoi discendenti si adattarono progressivamente alla condizione di erbivori stretti e alla vita nelle praterie; la statura aumentava, gli arti diventavano più lunghi, diminuiva il numero delle dita e i denti si modificavano progressivamente aumentando in lunghezza e nei caratteri della superficie masticatoria. Il cavallo odierno, Equus caballus, e gli altri appartenenti del genere Equus poggiano sull'unico dito rimasto loro: il medio.

In America, il cavallo si estinse in epoca preistorica, contemporaneamente ad altri grandi mammiferi; fra le ipotesi per tali estinzioni, il disturbo antropico costituito dalla caccia da parte dell'uomo.

Sopravvissuto in Europa e Asia, la prima evidenza storica dell'addomesticamento del cavallo si ha in Asia Centrale verso il 3000 a.C. Infatti in Asia centrale e meridionale il cavallo fu addomesticato dagli allevatori di stirpe mongola, che in seguito daranno vita all'Impero mongolo proprio grazie alla forza e all'astuzia dell'esercito di guerrieri a cavallo.
Secondo altri studiosi, l'addomesticamento risale a 6000 anni fa nell'Età del rame presso la cultura di Srednij Stog fiorente in Ucraina.

Un progenitore dei cavalli attuali è considerato il tarpan, un cavallo selvatico europeo ufficialmente estinto tra il 1918 e 1919. (Wikipedia)

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